Controindicazioni all'allattamento per malattie materne:
Epatite B in atto;
infezione da HIV (AIDS) (il virus può essere trasmesso attraverso il latte materno, per cui, in caso di positività, si sconsiglia l’allattamento);
stato di severa debilitazione di qualsiasi origine ;
psicosi puerperale (patologia rara da non confondersi con la depressione post-partum);
consumo di più di 30 sigarette al giorno;
alcolismo;
tossicodipendenza in atto;
herpes simplex al capezzolo bilateralmente;
cancro mammario (se la madre ha il tumore, la terapia a cui è sottoposta renderà impossibile l’allattamento, se ha avuto una mastectomia, così come una nodulectomia, può allattare in maniera efficace utilizzando l’altro seno);
Uso di farmaci o altre sostanze
L'assunzione di un farmaco in allattamento deve tener conto del rischio/beneficio e deve essere prescritto dal medico; particolare attenzione va riservata quando i neonati hanno meno di 2 mesi di vita, in quanto il loro metabolismo è immaturo.
Farmaci, come gli antiblastici o alcuni ormoni, rappresentano una controindicazione assoluta all’allattamento al seno.
Altri farmaci o sostanze controindicati durante l’allattamento al seno sono:
amiodarone;
indometacina;
ergotamina;
litio;
anti-epilettici;
eroina;
morfina;
cocaina;
anfetamine;
farmaci anoressizzanti;
bromocriptina;
metimazolo;
difenidramina;
ciproeptamina.
La maggior parte dei farmaci che passano nel latte materno, diminuiscono progressivamente la loro concentrazione nel latte con il tempo intercorso dall'assunzione, alcuni farmaci hanno comunque un'emivita lunga.
Consiglio: assumere il farmaco (se possibile) subito dopo il termine della poppata per avere la concentrazione più bassa possibile nel latte materno.
Per le informazioni sull'uso dei farmaci in gravidanza e in allattamento è attivo presso l'U.O. Tossicologia Clinica-Centro Anti Veleni Ospedali Riuniti di Bergamo il seguente numero verde:
800 88 3300